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Lutto per la scomparsa di Carlo Cora

Si è spento, all’età di 52 anni, Carlo Cora, noto nell’ambiente tennistico come uno dei maggiori promotori e divulgatori nell’area Wheelchair in Italia

20 aprile 2024

Qualche giorno fa si è spento all’età di quasi 53 anni Carlo Cora, noto nell’ambiente tennistico come uno dei maggiori promotori e divulgatori nell’area Wheelchair in Italia. Da diversi anni,  sotto la guida di Gianluca Vignali, Carlo aveva intrapreso un percorso che lo ha portato a diventare dapprima Fiduciario Regionale in Piemonte e Valle d’Aosta e poi docente dell’Istituto di Formazione R. Lombardi

Fin da piccolo ha frequentato il Tennis Club Monviso di Grugliasco e si è avvicinato al mondo dell’insegnamento del tennis quasi per caso nel 2012, partecipando ad un corso di certificazione PTR. Ricordo con grande piacere che questa esperienza fece scattare in lui una forte passione per l’insegnamento ed in particolare per coloro meno fortunati – i disabili in carrozzina – facendola diventare da quel momento una vera e propria missione oltre che una professione.

Negli anni successivi ha svolto diversi incarichi federali nei vari raduni regionali e nazionali, formando nuovi insegnanti di wheelchair e trasmettendo loro oltre che la passione, i veri valori che riguardano il mondo dei disabili. Il destino ha voluto che proprio lui che ha dedicato tanto tempo ai suoi “carrozzati” - così lui chiamava i suoi amati giocatori in carrozzina - trascorresse il suo ultimo periodo di vita proprio su una sedia a rotelle, quasi a diventare un testimone diretto di tale condizione.

Carlo in tutti questi anni è stato impegnato non solamente nella promozione di questa disciplina in Piemonte, ma con il tempo è stato anche un valido supporto anche per il settore tecnico nazionale una serie di attività agonistiche e progetti vari come racchette in classe e con il circuito Kinder Joy of Moving dei più piccoli.

Ma come già detto una delle sue vere passioni era l’insegnamento. Gli piaceva coinvolgere gli insegnanti ad intraprendere percorsi nuovi.

Lui stesso, da sempre molto curioso e intraprendente, ha partecipato ad ogni tipo di stage o corso potesse in qualche modo aiutarlo a crescere professionalmente per  gestire al meglio tutte le attività che portava avanti con così tanta passione e competenza.

Nell’ultimo periodo poi, nonostante la malattia l’avesse fortemente debilitato, si è particolarmente distinto per aver intrapreso un processo di integrazione, fortemente voluto dall’Istituto di Formazione, portando alcuni ragazzi piemontesi in sedia a rotelle ad allenarsi con i migliori prospetti regionali nei raduni del CPA.

Posso tranquillamente affermare che è stata una persona generosa, altruista e sempre pronta ad aiutare chi fosse in difficoltà, con tanta voglia di stare insieme ai propri amici in semplicità e allegria.

Chi ha avuto il privilegio di conoscere Carlo Cora e di condividere con lui anche solo un frammento di vita, sono certo che in questo momento oltre alla profonda tristezza di non averlo più qui con noi, provi però un forte senso di sollievo.

Sollievo dato dal fatto che quando la sofferenza fisica, a cui Carlo non si è mai sottratto con tanto coraggio negli ultimi due anni, supera e annienta ogni qualità umana di resistenza al dolore, forse il distacco generato dalla morte, anche se doloroso diventa un motivo di serenità e di pace. La pace che tutti noi auguriamo per sempre al nostro amico e collega Carlo Maria Cora.

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